Cari palle,
La miagiornatatipo inzia
con abluzioni e tragitto casa lavoro.
10-15 minuti nel traffico. Di lusso. Arrivo in ufficio e scarico la
merda, pardon le mail, e fino a sera smazzo i cazzi burocratici della mia
multinazionale. Et voilà.Mi sono adagiato. Mi cullo e mi logoro nell’attesa di
maggio, quando avrò maturato un anno di esperienza e mi rimetterò sul mercato.
Attendendo Godot, la settimana scorsa duepiccoli
momenti hanno riacceso il mio pensiero irrequieto e mi hanno sbattuto in
facciala mia involuzione.
Tra le mail martedì c’era
un’iniziativa patrocinata dalla multinazionale. In una settimana l’azienda ha
sganciato un milione di dollari in microcredito e cooperazione attraverso Kiva....è
buffo pensare che io esattamente 10 anni fa stavo facendo il passaporto per
partire per Nairobi..beffardo direi.Ho fatto il mio dovere di opulento
occidentale facendo la mia donazione. Mi consola pensare che aiuti a ripulire
il mio karma. E mentre cliccavo la mente si è liberata per un istante, sognando
quel mondo migliore che intendevo costruire. Sono tornato per un attimo un
sognatore dai bruttissimi pantaloni colorati a righe e l’orecchino..
Ho capito perché finché
non ho varcato le porte del mondo del lavoro ero diverso: avevo un sogno e
credevo che quella goccia che lasciavo nell’oceano avesse un valore. Ero un
illuso ma ero felice.
Irrequieto continuo a
viaggiare tra il passato e le mie scelte quando l’altoparlante annuncia che una
grossa banca d’affari oggi è si è dislocata nel nostro ufficio per smazzare i
nostri cazzi burocratici e per procacciare acquirenti con allettanti polizze
sulla vita (e la tastatio testiculorum
è dovuta..).
Risolvo i miei di scazzi con
la banca ed inaspettatamente col procacciatoreinnanzi a me si instaura una
discussione macroeconomica sull’Eurocrisi. Lui inizia a raccontarmi la sua
visione del mondo della finanza ed io la mia. Penso di addentrarmi in un sentiero
pericoloso e pieno di insidie in cui lo squalo finanziere esalterà la genialità
del capitalismo finanziario e le sue sfavillanti possibilità.
Errore. Siamo d’accordo
sulla follia della diseguaglianza, sull’oasi di folle ambizione che è questa
città, sui flussi disgustosi di capitali che fluttuano nel nulla senza creare
valore, anzi affamando o impoverendo milioni di persone. L’ingiustizia del
sistema ci indigna entrambe e parecchio.
Poi ci guardiamo e
capiamo che è il nostro è solo un impeto filantropico, sterile, radical chic.A
noi fa comodo che sia così. Noi siam quelli che raccattano le rimanenze di coloro
che smazzano le carte del capitalismo. Facciamo chiacchiere da bar. Capiamo ma
non agiamo, assistiamo e mungiamo la vacca, perché noi siamo dalla parte “giusta”
della globalizzazione.Ci accomuna la consapevolezza di essere di una squadra
che non sappiamo che criticare..ma nel cui spogliatoio non gridiamo. Non
sappiamo come farlo e troppi alla porta non aspettano altro che fotterci la
maglia. Quindi tacciamo. Gli stringo la mano e mi congedo confuso. Ritorno
mesto al mio desk.
Il lavavetri davanti alla
mia finestra mi riporta alla realtà. Morpheus me lo aveva detto già nel 2000.
Mi aveva detto com’era diviso il mondo. Matrix mi aveva insegnato come funziona
il sistema. So a memoria le parole di Morpheus.“The
matrix is a system Neo..”
Ho viaggiato in 4
continenti per diventare “dipendent by the system”?
Io sono il nemico che
volevo combattere? Forse no..
Morpheus mi hai insegnato
che il mondo era diviso tra rivoluzionari e conservatori.
Ma io non sono nessuno
dei due.
Io sono un uomo qualunque..
i pantaloni a righe li lasci stare
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RispondiEliminaOgni primo passo è la presa di coscienza. Spero il secondo sia nella direzione giusta, qualunque essa sia
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