giovedì 26 dicembre 2013

Nel dubbio antani!

Considerando che Mellone è uno di poche parole, leggere due righe in cui diceva che dovevo essere io a scrivere dei giorni che abbiamo passato insieme l'ho visto quasi come un pippone, tanto che in silenzio ho risposto come solo Garibaldi a Teano ha saputo fare: Obbedisco

La vita di ogni giorno è fatta da da una routine di suoni a cui siamo talmente abituati da non farci quasi piu caso riducendoli al limite del percepibile, come il rumore della macchina mentre guidiamo o il ticchettio dei tasti del computer mentre scriviamo.
La cosa particolare di questa storia dei rumori è che è tarata su una particolare frequenza...cioè, noi non sentiamo solo il ticchettio del nostro computer o il rumore della nostra macchina. Provate a scrivere con il pc di un'altra persona, quel piccolo rumore all'inizio verrà percepito come estraneo, senza contare come le mani inizieranno a muoversi in quella tastiera diversa dalla vostra.
Col tempo ci si abitua anche a quei rumori che una volta erano estranei, anzi, quello che una volta era estraneo diventa il tuo quotidiano, diventa la routine. Poi un giorno mentre stai camminando risenti un vecchio suono. uno di quelli da routine...non è più quotidiano, ma nemmeno estraneo.
Per un secondo quel suono vi farà pensare a dove eravate quando lo sentivate, alle altre persone che erano assuefatte come voi. Un suono può essere la porta per un viaggio piacevole.

ci sono voluti 3 voli intercontinentali, uno spostamento inter regionale e uno intra regionale (per non considerare l'enorme sforzo che ho fatto io per alzarmi dal divano rosso e andare a rispondere al citofono di chi arrivava paragonabile a un viaggio su giove) ma ce l'abbiamo fatta.

Sarebbe stato bello essere tutti insieme ancora sotto il tetto di Casa Bertone, tutti e sette con Kycca che fa da Maestro di Cerimonia a bere,mangiare e bere.
Purtroppo eravamo solo in sei. Dopo le mazzate dell'anno scorso qualcuno ha scelto VOLONTARIAMENTE di disertare il nostro randez-vous.


Ho subito capito che cosa mi aspettava quando nel giro di 2ore avevamo fatto impazzire una cameriera e eravamo in pista di decollo a suon di bottiglie di mirto, amari del capo, creme di limoncello al magma e, lo confesso, una leggerissima incontinenza da risate.

Si sa quando si è insieme agli amici ci si dimentica del tempo e GiòFerma ha trovato questo modo originale di scandire il tempo e ricordarci della sua esistenza: Le scorregge (Petus Camunis)
Ma come vi ho detto ci si abitua ai suoni...anche a quelli di Ferma, e dall'arrivo di sabato alla partenza di lunedi non li sentivo praticamente piu...

Brindisi di benvenuto, di riconciliazione, di beviamoci su, di perchè stiamo brindando sono stati gli eterni protagonisti della fase prepartenza...e l'ultimo è stato fatto da me e Ferma alle 10 del mattino con dell'ottimo Jegermeister, anche se visto che stavamo per partire per un'impresa sarebbe stato meglio del montenegro.

ufficiale, si parte!!! io e ferma prendiamo la prima macchina raccattiamo mellone e ci incontriamo con karim ilardi e sbatti: un piano semplice, lineare, regolare...abbiamo perso circa 30 minuti a rincorrerci per pavia prima di ritrovarci nello stesso posto...si parla di 11 lauree in 6 persone...vabè

per motivi logistici si va purtroppo con 2 macchine una delle quali guidata da ferma che regala subito la prima emozione ai due copiloti uscendo fuori strada e rischiando il cappottamento del veicolo perchè doveva cancellare le foto dalla macchina fotografica.

la prima tappa è chiara a tutti, si va a Zelate di Bereguardo a rendere i nostri omaggi a uno dei più grandi caratteristi del cinema italiano: Guido "dogui" Nicheli, o come tutti lo conosciamo, il cumenda!

http://www.youtube.com/watch?v=5T8huEXcYAQ

troviamo subito il cimitero e come benvenuto troviamo la merda di animale più gossa che io abbia mai visto e decidiamo di ornarla con dei fiorellini da campo! il cimitero è grande piu o meno come casa bertone e riusciamo a non trovare la tomba del nostro beniamino...11 lauree...
per fortuna troviamo qualcuno da supercazzolare a dovere ma che ci spiega dov'è la tomba e li entriamo in meditazione mistica davanti all'epitaffio "see you later"...un'altra categoria. foto di rito e partenza per l'oltre po pavese dopo una intensa conversazione con una badante dell'est che cercava lavoro in cui le proponevamo lauti compensi in cambio di palpate e cotolette per un anziano nobile pavese.

Dove siamo finiti non lo so, ma sappiate che era un posto dove avevano fatto un museo delle bambole.
perchè la gente dovrebbe farci un museo con le bambole e non potrebbe giocarci?? semplice: non esistono bambini. l'età media è 69 anni. Sbatti si esibisce in una supercazzola carpiata citofonale a un funzionario del comune per farci aprire il museo che non ha assolutamente gradito e ci ha impedito di entrare nel tempio del ludico.

la fame inizia a farsi sentire raccattiamo al volo un bel due di picche da 2 sventole che hanno la tessera fidaty dell'inps e che quando sono nate pagavano ancora col baratto e partiamo in cerca di cibo. non ci sono i bambini...figurati se c'è da mangiare. l'unico che troviamo è un tizio su un camion in collina che prova a venderci un prosciutto.

nonostante l'orario troviamo ospitalità presso una trattoria che ci fa mangiare e bere vino. (nell'attesa del primo una vita da pezzente regala emozioni con pane olio sale e chili di parmiggiano della serie mangio finche è gratis.)
tutto il personale della trattoria è stato gentilissimo con noi...ma vuoi per l'orario, vuoi per le supercazzole a ripetizione quando siamo usciti hanno chiuso immediatamente e pur di levarsi dal cazzo quei sei rompicoglioni hanno pure regalato la gazzetta a Ferma.

dopo una lunga conversazione con un vecchio leghista del posto che chiama ancora i propri figli bambini, nonostante questi siano già nonni, aver dato del terrone a mellone piu e piu volte e averci raccontato della sua magistrale carriera accademica (in cui è stato costretto a ripetere ben 3 volte la prima elementare, e reiterando piu volte questo concetto sbandierando 4 dita davanti ai nostri occhi) partiamo ancora per mete sconosciute.

non so dirvi come siamo arrivati alla penultima tappa della zingarata, ma quando abbiamo visto la chiesa abbiamo avuto tutti la stessa idea...la supercazzola dell'abbattimento!!
Crick dell'auto usati per le misurazioni, giubbottini catarifrangenti, canne di bamboo di 2 metri e mezzo, e un povero vecchio li a guardare inerme l'abbattimento della chiesa e della sua casa.

scappiamo per cercare un posto dove goderci il tramonto e ci ritroviamo in una specie di santuario completamente abbandonato bellissimo da dove si gode una vista bellissima sulle colline dell'oltre po e riusciamo a trovare un momento per prenderci bellamente per il culo tra di noi (visto che fino a quel momento c'eravamo troppo impegnati a prendere per il culo gli altri).

alla fine del tramonto torniamo a casa, anche se karim vuole bere qualcosa sulle rive del po e si ferma con la macchina sotto il ponte della becca, il ponte meno sicuro al mondo (dati istat)

dovrei scrivere qualcosa di chiusura...ma come si fa? cosa dovrei scrivere? non è una questione di retorica ma la mia zingarata è iniziata anni fa e ancora non è finita. come si fa a chiudere qualcosa che non è chiusa?

lascio chiudere al Perozzi. uso le sue parole perchè io, di meglio, non so fare!!

http://www.youtube.com/watch?v=KUz6qSK4qfk





3 commenti:

  1. Come al solito magistrale. Il dolore che rievoca quella foto non raggiungere il dispiacere per non aver partecipato a questo pezzo di zingarata!

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  2. voglio che anche al mio funerale vengano fatte un sacco di supercazzole! sapevatelo!
    Hai tralasciato di raccontare del tipo che presidiava la piscina dell'agriturismo chiuso, inquietante a dir poco..

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  3. ''Sì, dunque è qui il museo delle bambole? Ah nn ci fate entrare? ma COME !? Noi siamo MAGGIORENNI.''

    Cmq che dire Ciccio, un racconto sublime ed esilarante.

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