sabato 21 settembre 2013

Credono in un solo Dio (CDM)




Cari palle,

Preparatevi ad un post noiosissimo. Denso di ovvietà che nei discorsi teorici suonavano futili ma che vissute sulla pelle corrugano la fronte e danno “food for thought”. Il Conte ha bisogno di un pubblico sfogo.
Seppur borghese, io non credo nell’idolatria del denaro e nel fatto che l’accumulazione spasmodica porti felicità. Ovviamente vivere questo convincimento a Dubai è difficile. Gli Emirati sono un calderone di immigrati alla ricerca di fortuna ed ostinatamente o involontariamente sempre pronti a sfoggiarla. Il tutto per sentirsi superiori nella convinzione che più ne hai, più sei cool e felice. Illusioni.

Come tutti i templi del capitalismo, le grandi metropoli, i gangli della rete globale, la città in cui vivo è colma di meraviglie e storture sociali. Le tollero nascondendomi dietro la convinzione i tempi dello schiavismo sono tendenzialmente finiti. Qui gli ultimi scelgono di approdare e lavorare come bestie per una questione di domanda ed offerta. Sono pagati più del salario che recepirebbero nei loro Paesi e per questo emigrano. C’è una logica. Cinica e tollerabile da chi è un colletto bianco.

È la vita baby! Domanda ed offerta, manodopera e know-how che si uniscono per dare vita alla visione lungimirante dello Sceicco. Una visione magnifica, indeed. Dieci anni fa la città era un terzo di quello che è ora. Il petrolio dell’Emirato era agli sgoccioli. Quale modo migliore per rimanere Sceicchi se non costruire una Las Vegas nel Golfo con i capitali ed il sudore degli altri? Attirare capitali e tecnologie occidentali e manodopera del sud est asiatico, un piano semplice. Come farlo? Investendo i petroldollari accumulati, certo, ma creando soprattutto un sogno ed una prospettiva. Far sorgere un nuovo Eldorado, nel luogo dei padri, dove 50 anni fa vivevano e morivano di stenti pescatori di perle. Un paradiso di lusso e turismo, dove il duro lavoro avrebbe ripagato chiunque secondo le sue capacità e sforzi. Geniale.

Tuttavia i grandi sogni ed i grandi progetti hanno costi in termini umani. In questo luogo due sono i lati oscuri della medaglia che mi logorano e mi avviliscono. Primo, l’abbrutimento del proletariato: i bengalesi che spianano il bitume tutti i giorni sotto casa mia a 40 gradi, mesti e silenziosi ed all’apparenza non rancorosi, gli operai indiani che come formiche erigono torri sempre più alte che crescono come funghi, i filippini che servizievoli porgono la salvietta per asciugarsi le mani nei bagni pubblici. E davant ai loro occhi la bionda in Lamborghini. Indigeribile.

Seconda cosa che mi logora: la proliferazione della prostituzione. Lasciatemi spiegare e non sogghignate. Permettete una catena logica semplicistica: la donna atavicamente cerca protezione, la protezione è potere, il potere è denaro, la donna è calamitata dal denaro. O quantomeno un certo tipo di donna che per non urtare la sensibilità delle lettrici femminili definirò: Troie! 

Beninteso, non mi riferisco alle prostitute che si guadagnano quattro soldi per arrabattarsi. Parlo delle Escort. La città ne è invasa, sono ovunque e sono affamate di denaro da spolpare a chi per noia, necessità o sfoggio le ingaggia. Le meretrici di alto borgo non sono spinte dal bisogno ma dalla loro venialità e desiderio di lusso. Purtroppo questa cultura rapace, contagia anche le donne che di meretricio con vivono. Per chi in fondo spera che la Donna sia in realtà Beatrice e non Messalina è triste. L’Amor pure sarà duro da trovare in questa giungla di cemento.


Limito qua la mia parentesi misogina e traggo le conclusioni. Questo Paese è uno dei più felici al mondo, perché i soldi non fanno la felicità ma di certo aiutano. Tuttavia, io vedo sacche di infelicità enormi, l’una causata da lavori umilianti, sfibranti, dall’orrore dello sfruttamento: l’infelicità del proletariato. E l’altra è l’infelicità dell’opulento, che vive relazioni ed emozioni false e mercificate.
E da un po’ di tempo che l’unica domanda che mi frulla per la testa è: cos’è la felicità? 
Ci hanno sempre insegnato: studiate, laureatevi, avrete un buon lavoro e sarete più felici.

Non è così semplice. Ma ci ho creduto anche io..

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