mercoledì 4 settembre 2013

Sei caffè




Ieri ho preso sei caffè. Per qualcuni sembreranno molti, per altri sono la prassi, ma io ieri ne ho bevuti esattamente sei.

Il primo l'ho bevuto a casa, con i coinquilini, con gli amici e con mia sorella da poco diciottenne che sta per diventare una matricola universitaria. Lo beviamo facendo una rassegna stampa, spulciando le notizie politiche nazionali, quelle estere, i conflitti...sembra quasi una redazione: tutti li col computer a leggere e commentare tra un cornetto e un sorso di caffè, sperando di trovare in quella tazzina le energie necessarie per affrontare la giornata.

Gli altri cinque li ho bevuti fuori, al bar, come un signorotto borghese, e non ne ho pagato uno, tutti offerti.
Pare sia buona educazione offrire il caffè a un ragazzo al limite dei trent'anni che entra al bar a chiedere un lavoretto che poco c'entra coi suoi studi ma che gli permetterebbe di pagare l'affitto, le bollette e i caffè al bar da signorotto borghese.

Volevo continuare a girare i locali pavesi alla ricerca di un lavoro...ma un altro caffè non l'avrei retto proprio.

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