sabato 2 novembre 2013

Pisani e Pagode (CDM)


Cari Palle,
Mi sembra che la nostra creatura bloggistica semifaceta stia crescendo e vederla maturare mi rende gaudente. Il sogno di un mondo migliore, la nostaglia, la paura e la curiosità, le debolezze (nonché le frustrazioni) accompagnate da sforzo creativo italico. Che lo sforzo sia con noi, sempre.
Seppure lontani e dispersi nel mondo, non siamo altro che lo specchio del nostro Paese. Nel nostro piccolo siamo quell’Italia in preda a fibrillazioni ed in cerca di un cammino, di un’identità, di un futuro. La maggior parte delle volte senza una meta precisa, trasportati da eventi che non avevamo nemmeno immaginato .
Ciccio a sturare le tubature degli oleodotti Algerini e Tunisi, la sua barba lo proteggerà da Al’Qaeda nel Maghreb Islamico. Bernardinho affetto da Mellonite pigmentosa fotografica ad Artissal, al primo contatto con il futuro mal d’Africa e con o futebol preto. Mellone nel glorioso Esagono in riflessione sull’emarginazione occidentale ed in partenza verso mete ignote..le voci dicono Hong Kong. Michelino che tra una birra, un libro di econometria si imbatte nella Quito animalesca, sfaccettatura dell’umana natura. Ferma lotta nella speranza che il sindacalismo italiano sia ancora un nobile sentiero verso il Sol dell’avvenire. Karim, non pervenuto, che in preda al bradipismo cosmico ancora non ci ha deliziato con una supercazzola degna del nostro Blog. Uno spettacolo emozionante ragazzi.
Permettetemi di alleggerire però i toni. Del resto la leggerezza del primo mondo non è sempre un peccato mortale. Vi racconterò di qualche perla dei miei 6 giorni in Thailandia.
Dopo un mese di lavoro matto e disperatissimo mi sono concesso una scappata in Oriente con il mio vicino siriano. Il mitico Morice. Mia madre quando le ho detto che andavo in Thailandia con un siriano mi fa:”beh, te la sei scelta bene la nazionalità del compagno di viaggio..vedrai che lo fermano alla frontiera e non partite..”. La mamma non ha sempre ragione. Hanno fermato me pensando che il mio passaporto (ridotto malissimo dopo 9 onorati anni di carriera) fosse contraffatto. Morice col suo sgargiante passaporto con chip di ultima generazione è passato liscio. Ma tutto bene, siamo partiti ed arrivati a Bangkok.

All'arrivo in Thailandia: Immaginate infrastrutture migliori delle nostre. Immaginate un verde lussureggiante. Colore che quasi avevo dimenticato a Dubai. Immaginate il nostro buon vecchio Brandi nel sud est asiatico. Federico sta cercando di stanziarsi a Bangkok, prima città al mondo per flusso di turisti, procacciando contatti per la Bocconi e collaborando con una rivista che fa recensioni per lounge bar ed alberghi. Il nostro gaudente vegetariano fruisce di questi luoghi da recensire a sbafus, e le signore ringraziano. Brandi è stato sempre un passo davanti a tutti. Nel frattempo tesse contatti con funzionari ONU dato che Bangkok è un Hub per le agenzie. L'ho trovato benissimo e scorgere un pezzo del nostro cortile addirittura nel sud est asiatico, ragazzi, è stata un'emozione bellissima. Grande Federico davvero.


Oltre a questo permettetemi di raccontarvi due aneddoti: l'incontro con un ristoratore italiano da 25 in Thailandia ed un funerale buddista.
Siamo a Pattaya, la località di mare più vicina a Bangkok dove ci siamo recati per andare un po' in spiaggia. Ma, da foche quali siamo, abbiamo scelto di andare in Thailandia durante la stagione delle piogge..altro che fuga dei cervelli dall'Italia. il mio non è fugato, è disperso. Quindi si passano le piovose giornate finali ingolfandosi gaudenti di pesce e cucina Thai (eccellente) e si visitano templi buddisti. Una delle prime sere però la voglia di pizza è troppo e perciò ci rechiamo al ristorante italiano “La Torre” che si trova dietro il nostro albergo. Bello, accogliente quasi chic. Il proprietario è un panzone, con la faccia da mafioso con annessa catena e pelo sporgente, che espone una foto del Mussolini Benito, in arte Duce, vicino alla cucina. Io dico a Morice che forse è un mafioso che ha riciclato i soldi nella ristorazione fuori dall'Italia. Possibile no? S'avvicina mi guarda e mi dice “Boia co' sta faccia non poi esse che italiano, o dimmi 'npo' 'osa vòi dammangiare”. È Pisano, il mio fiuto da detective fa caà. Vi lascio immaginare come ore ed ore passate davanti ai video del Nido del cuculo con voi siano scorse in un secondo. Lasciatemi credere che si chiamasse Silvestro.
Ordino una pizza quattro stagioni. Si rivolge a Morice “E te 'osa vòi?”. Morice che in italiano sa dire solo “Bella Figa” non carpisce la richiesta. “No guardi lui è Siriano”. E l'oste: “Ah musulmano... allora lui qui avrà, grossi problemi...”. Ecco che mamma aveva ragione. “Tutte le donne qui so' maiale! Ahahahahahaha”. Sospiro di sollievo. Un vero pisano. Morice mostra la croce che ha sul petto (più piccola di quella del proprietario) e tutto si risolve in una risata. Peccato che quella battuta nascondesse una triste verità. Pattaya è una meta di turismo sessuale. Cinquantenni canuti e lampadati ovunque, prostitute ad ogni angolo, polizia per locali e polizia per turisti, tutto scritto in inglese e russo per gli utilizzatori finali. Non proprio il paradiso tropicale e buddista che cercavo. Ammetto che il degrado sociale ed umano che ho visto in quel luogo dopo un po' mi ha fatto rimpiangere la superficiale Dubai. Ragazzi vi prego. Se verso la crisi di mezza età vi dirò che vado in Thailandia, vi prego, abbattetemi.
Morice intanto lotta con il suo difetto genetico arabico: la non resistenza al biondo. E visto che a Pattaya quasi ci sono tante russe quante tailandesi non sa dove girarsi, come trattenersi. La comunità russa è enorme in quella zona. Scritte in cirillico ovunque e bionde famigliuole che scorrazzano nelle zone della puttanesca night life cittadina con figli piccoli annessi. Osservandoli ho realizzato che chi dice che 70 anni di comunismo hanno degradato la società russa forse ha ragione. Anche la “laboriosità” delle russe a Dubai sembra confermare questa diceria. Vladimir Ilic Ulianov può tranquillamente rivoltarsi nel mausoleo.
Insomma, lo spettacolo sociale che abbiamo visto a Pattaya non è stato affatto edificante. Anzi, a tratti vomitevole. Per fortuna i templi tra Bangkok e Pattaya mi hanno riempito le piovose giornate. Bellissimi, unici, meravigliosi. Mi hanno regalato un grande senso di pace e serenità di cui avevo davvero bisogno. Il caos di Dubai e Bangkok erano troppo per me.
Durante una di queste visite ci siamo imbattuti in una preghiera di gruppo. Una schiera di monaci di arancio vestiti e di fronte a loro delle persone molto composte ed assorte. La gentilezza, il garbo e la grazia sono parte integrante dello spirito tailandese ed appena hanno scorto due “falang” (stranieri) ci hanno invitato ad unirci. Noi timidamente ci siamo seduti ad osservare. Qualche sorriso, stupore e benevolenza ci hanno accompagnato. Ad un certo punto ci accorgiamo che in alto a sinistra della sala c'è un bara. Io e Morice siamo stupiti. Nessuno piange ed anzi le persone sembrano serene. La preghiera si conclude ed i monaci conducono gli astanti verso un tabernacolo intorno al quale fanno diversi giri. Tutte le persone reggono un filo bianco di cotone, dal quale sono tutte collegate. La cerimonia si conlude con delle offerte alla famiglia ed ai monaci che solo di elemosina vivono. Nessuno piangeva.
Io non conosco quelle forme liturgiche, né conosco abbastanza il buddismo, ma so che nella cultura buddista locale si crede nella reincarnazione dello spirito. Forse per quello non piangevano. La persona cara viveva ancora, altrove, e se il cammino era stato retto la sua prossima vita sarà milgiore o addirittura verrà liberato dal Samsara. Perché disperarsi? Io non credo alla reincarnazione. Rimango fedele alla scienza occidentale. Ma mi sono ormai convinto che le nostre azioni ci rendono immortali, nel bene e nel male, dato che volontariamente o meno si ripercuotono con un effetto a catena su decine e decine di persone presenti e future. E di tante imperscrutabili vicende umano siamo figli noi, tutti collegati da un filo di compassione. Tutti alla ricerca della felicità.

Il Conte


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