domenica 10 novembre 2013

In un'auto ci sono un Israeliano, un ebreo Iraniano e un Italo-iracheno...

Suona come l'incipit di una barzelletta berlusconiana, quelle di cattivo gusto, ma si tratta dell'ennesimo viaggio carpooling attraverso le Alpi, da Milano verso Monaco di Baviera.


La mattina del 12 Ottobre ho appuntamento presso Lambrate per un passaggio organizzato. Sapevo già nome e cognome dell'autista; e già sapevo la sua nazionalità poiché da un po' di tempo prima di ogni viaggio eseguo sempre quello che io chiamo il ''controllino''. Una semplice ricerca su google per avere qualche info sulla persona con la quale mi appresto a fare un viaggio di almeno 5 ore. Maschio, nato in Russia ma cresciuto a Tell Aviv, studente a Pavia. A Lambrate si presenta anche un altro tipo milanese; basso, tarchiato capello unto e un po' lungo, barba di 10 giorni e così a colpo d'occhio mi ricorda Piero Ricca. Manco siamo saliti in auto che questo chiede all'autista con lo stesso tono con cui ordinerebbe un kebab: ''sei israeliano? allora sei ebreo? allora parli ebraico''?  Il tipo un po' in imbarazzo risponde sì a tutte e tre i quesiti.
Partiamo. Siamo a Verona quando il milanese, che dirà di chiamarsi Dario solo alla meta, inizia a raccontare che lui va a Monaco tutte le settimane, tutti i venerdì facendo attenzione a giungere in città prima del tramonto, o meglio prima che sorga la prima stella della sera. Parla e racconta, racconta e parla. Dice che ogni fine settimana è invitato a cena dal rabbino capo di Monaco, racconta di conoscere bene ''Frau nn so bene chi,'' Presidentessa della Comunità Ebraica di Germania... (alias le Ceneri di Angela penso io). Deve essere un pezzo grosso pure lui penso io. Oppure è più semplicemente un opportunista, un commerciante che consuma la sua focaccia fredda in piedi in autogrill per nn consumare e spendere mentre io gli noto una catenina al collo con lo scudo di Re David. Dice di essere sposato con una donna ebrea, ha un figlio di 8 anni che vede solo il finesettima e poi il lunedì ''ognuno torna a fare la propria vita.'' Questa vita di carpooling lui la fa da parecchi anni.

L'Austria con la sua aria liberale ci induce a parlare di politica: Il commerciante ebreo, ancora non mi aveva detto di essere iraniano, inizia una discussione partendo dal concetto che Berlusconi ha fatto anche del bene per questo paese. E avrebbe potuto farne ancora se lo avessero lasciato governare. Un esempio su tutti è lo ''scudo fiscale''. Noto un certo malessere da parte dell'Israeliano accanto che su tutto sembra essere un tipo dotato di intelletto. Ma io non reagisco, anzi assecondo trovando addirittura elementi utili a sostenere le tesi del nostro Dario di Pasargade. Ovviamente social-conservatore come buona parte degli ebrei italiani dice che Grillo è un folle e che la sinistra dovrebbe decidersi a lasciar vincere Renzi perchè quello è il destino della politica italiana: la convergenza verso il centro. ( un ritorno alla gloriosa DC insomma).

Poi finalmente la domanda clou: ''Karim..eh? mi suona familiare. Di dove sei?''.Cerco di tergiversare facendo notare a tutti i miei compagni di viaggio le mutevoli tonalità autunnali del paesaggio bavarese, un incanto. Allora decido di giocare la mia carta:''raccontoavolopindarciosenzacaponècoda'', una specialità tutta mia. Incomincio col '73, non tanto per parlare della Guerra del Kippur ma per raccontare dell'arrivo di mio padre in Italia, proprio a Pavia, così da potermi riagganciare all'esperienza di vita del nostro studente israeliano. Con un salto temporale gli dico che io sono amico di un paio di israeliani studenti di medicina, dei quali non ho nemmeno il contatto FB. Mi dicono che il padre di uno di essi è uno stimatissimo primario di Gerusalemme, mi collego allora ad altri nomi fino a sottolineare  il clima liberale nel quale il Dott. Alissa ha scelto di crescere la propria prole, decidendo far  battezzare tutti e tre i figli e far prendere loro i sacramenti benché egli fosse un tempo musulmano. ''Sì ma appena appena sunnita...quel tanto che basta.'' Concludo in fine con qualche affermazione per sostenere il personalissimo punto di vista liberal-berlusconiano del nostro beniamino discendente di Serse. Siamo oramai alle porte di Monaco...
Non mi sono mai venduto così tanto. E così bene.

4 commenti:

  1. per quanto mi riguarda posso morire in pace.
    ah, il '73... Lo Yom Kippur, la rivoluzione di Amilcar Cabral, la strategia della tensione... Un momentone

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  2. Viva! È nato!
    Che bellezza leggere delle tue elucubrazioni. Nonno Abram ti fa una pippa

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  3. ora si che sei un professional blogger!!!!

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  4. Una elaborata supercazzola con bersagli di lusso. Rispetto.

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